Home / I giornali dell’Ossola libera

 
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Il cippo che ricorda i confini della Repubblica dell’Ossola

La Giunta provvisoria di Governo dell’Ossola in data 14 settembre 1944, nella sede del Palazzo di Città in Domodossola deliberò che “si autorizza la pubblicazione di un giornale della Giunta e delle formazioni militari”. Fu così che la stampa, la quale era stata fino ad allora compressa e clandestina, poté esplodere dando il via a un periodo di 40 giorni in cui comparvero dieci testate, trentanove numeri e decine di migliaia di copie diffuse alla popolazione che, secondo il censimento della Giunta Provvisoria, era di circa 57.000 abitanti, a cui si aggiungono altri 3.000 partigiani.

Il primo giornale distribuito in assoluto fu Il Crivello , il quale fu scritto nell’ agosto del 1944 da Licinio “Livio” Oddicini, ma andò in macchina mentre iniziavano i quaranta giorni di libertà dell’Ossola ; la notizia della liberazione fu così riportata in calce sull’ ultima pagina e il giornale fu distribuito sia nel Cusio che nell’Ossola .
Il primo giornale ufficiale dell’Ossola liberata fu, invece, Liberazione, della cui pubblicazione se ne fece carico la Giunta. Si trattava di una tribuna aperta a tutti nella quale si trovavano esortazioni, informazioni di carattere politico militare, corrispondenze dei partigiani, ma anche canzoni e liriche.
La Giunta si occupò anche della pubblicazione del Bollettino quotidiano di informazioni, successivamente divenuto Bollettino di informazioni.
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La Sala storica nel Palazzo comunale di Domodossola.

Altri giornali da ricordare sono Unità e Libertà, Valtoce, Per una vita migliore, F.D.G, Il Patriota, Il Combattente, i numeri 22 e 23 de Il Popolo dell’Ossola e l’ edizione straordinaria dell’Avanti!, de L’Unità e de La nostra lotta.

Non venne mai imposta nessuna restrizione, fu concessa la più ampia libertà a tutti i giornali e furono tollerati persino gli eccessi compiuti nei “volantini” partigiani.
Con la caduta della Repubblica e il ritorno dei nazifascisti  il 23 ottobre 1944 molte testate dovettero chiudere, ma alcune riaprirono dopo il 25 aprile 1945.
La Repubblica dell’ Ossola, anche se in pochi giorni di vita, ha saputo dimostrare attraverso i suoi giornali quanto fosse desiderata la libertà di stampa, la libertà di esprimere le proprie idee e la libertà in senso stretto, da un popolo oppresso da un regime che cercava di nascondere la verità coprendo tutto con notizie tendenziose e artificialmente montate, unite inevitabilmente alla propaganda. Nascondere la verità, però, era sempre più difficile e l’ansia di libertà era sempre più forte, perciò non appena ne ebbero la possibilità, gli ossolani mostrarono la loro voglia di essere un Popolo libero e lo fecero in gran parte attraverso i giornali.
Le varie testate mostrano quanto fossero diverse le opinioni, ma questo non è certo un segno negativo, bensì la certezza di quella libertà di pensiero che nessuna imposta uniformità poteva compensare.

Approfondimenti

La presentazione di Giulio Maggia della ristampa dei giornali del 1974

I sentieri della libertà nel Verbano Cusio Ossola

 

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